Io spero che sia solo colpa dell’ossitocina, se in questo momento mi sento morire dentro.
Ho voluto abusare della sostanza meno raccomandabile, dello stato più precario che possa esistere, della condanna peggiore a cui l’uomo decide volontariamente di sottostare: l’Amore.
Io spero che sia solo colpa dell’ossitocina, se in questo momento i miei occhi non smettono di piangere.
E se così fosse vorrei che svanisse in fretta il suo effetto. Vorrei potermene liberare senza neanche accorgermene.
Guardare una persona che hai davanti e non riconoscerla.
Come se un giorno mi svegliassi e allo specchio vedessi un’altra immagine riflessa… un viso più tondo, magari con i capelli più corti e gli occhi scuri.
Impazzirei e comincerei a girarmi e rigirarmi e urlerei, sì che urlerei se l’immagine allo specchio non mi rappresentasse più. Il mio piccolo castello di sabbia, sapientemente costruito, si sta sgretolando per far spazio a un enorme e gigantesco buco.
Rimango incastrata in questo buco schifoso, sommersa dalle mie stesse promesse e dai miei stessi rimorsi. Ho fatto tutto. Ho cercato di amarti, ma evidentemente il mio amore era solo uno scoglio per te.. da arginare nel peggiore dei modi possibili. Mi hai mostrato cosa vuol dire sprecare le proprie energie per qualcosa che non vale la pena di essere vissuto. Tutto quello che volevo era te.
E in questi casi il tempo potrebbe raccogliermi e rimettermi dolcemente al mio posto. Ma il tempo è un bastardo. Scandisce la vita come vuole. La rende un’agonia.
Mi vergogno di essermi innamorata, mi vergogno di pensarci ancora.
Vivo in un loop. Vivo in una continua e perpetua domanda senza risposta. E i silenzi. I silenzi sono insopportabili. I silenzi mi stanno scavando gli occhi e rendendo impossibile la visione di un futuro.
Forse è arrivato il momento di rassegnarmi.
Odiare qualcuno e non potersene liberare.
Tutto cambia. Niente torna come prima. A noi sta il compito di assecondare la vita e di farci trasportare da questo oceano di avvenimenti. E prima mi convincerò di non poter ripristinare il passato… prima ricomincerò a vivere.
Dicevi che non dovevamo alienarci e diventare dei perfetti prototipi da passeggio… eppure è successo, nel modo più squallido possibile.
24 novembre 2014 at 7:57
Quando uno considera l’amore dell’altro “uno scoglio”, allora non merita nemmeno un secondo di più di pensieri, rimpianti e altro ancora[eccheccazzo necessario].
Anzi, quando la mente sarà più fredda e lucida, si ringrazierà che il “polpo” si sia staccato da solo dallo “scoglio” 😉
Niente cozze, però, eh? u_u 😛
Un abbraccio carissima :*
24 novembre 2014 at 16:00
Dove si trova il tasto per “andareavantisenzasoffrireeconsumarefazzolettini”?
Spero che il momento in cui la mia mente si freddi arrivi in fretta…. perché è veramente insopportabile.. e ogni volta ci si ricasca sempre. Sempre.
Grazie dell’appoggio, almeno virtuale. Un abbraccio a te!
(vorrei metterla una faccina sorridente, ma sarebbe esageratamente falsa)
24 novembre 2014 at 16:07
“Senza soffire e consumare fazzolettini”? Se non fosse l’amore sarebbe l’allergia…..
Comunque il tasto si trova in testa e nel petto.
Quando la tua mente provvederà a mettere una riga sul passato, il “pulsante” si premerà da sé. E non darti colpe che non hai (già questo sarebbe un grosso passo avanti).
Mmm… Mi sa che dovevo fare il dottore veramente 😛
Niente faccine sorridenti forzate, piuttosto ti lascio un forte (e virtuale) abbraccio, con un buono invito alla più vicina fabbrica di fazzoletti per testare i nuovi prodotti 😉
24 novembre 2014 at 16:09
Chissà se fanno degli sconti ai soci, potrei approfittarne!
un bacione!
8 dicembre 2014 at 11:56
Se odi qualcuno non te ne libererai.
L’odio è comunque un sentimento, a volte più forte dell’amore e che si alimenta di volta in volta.
Ti sarai veramente liberato di qualcuno quando ti sarà indifferente.
In bocca al lupo!
9 dicembre 2014 at 17:56
Cazzo tu hai ragione e, in un certo senso, ne sono consapevole anche io. Il problema è che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare…. UN MARE DI LACRIME!
Ps: crepi questo lupo bastardo!